Coronavirus, aggiornate le misure di prevenzione per i donatori sangue

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In considerazione delle evidenze scientifiche e delle indicazioni dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), con una circolare del Centro Nazionale Sangue sono state aggiornate le misure di prevenzione per i donatori sangue.

I soggetti con diagnosi confermata di infezione da SARS-CoV-2, che abbiano ottemperato alle vigenti disposizioni per il termine dell’isolamento domiciliare e conseguente rientro in comunità, ai fini della donazione di sangue ed emocomponenti possono essere accettati:

– se sono trascorsi almeno 14 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione);

– oppure in presenza di un test molecolare negativo;

– se nei 14 giorni precedenti la donazione si hanno avuti contatti stretti con un caso probabile o confermato di infezione da SAR-CoV-2, devono passare almeno 14 giorni dall’ultimo contatto in assenza di esecuzione di tampone o 10 giorni dal contatto solo con presenza di tampone negativo effettuato il decimo giorno.

Si ricorda, inoltre, che nei 15 giorni precedenti la donazione non bisogna aver avuto sintomi influenzali (né febbre, né tosse o raffreddore).

Si invitano, infine, i donatori ad informare il Servizio trasfusionale in caso di comparsa di sintomi compatibili con infezione da SAR-CoV-2 oppure in caso di diagnosi d’infezione (tampone molecolare o antigenico) da SAR-CoV-2 nei 14 giorni succesivi alla donazione (post donation information) o se, nei 2 giorni precedenti la donazione, si ha avuto un contatto stretto con un soggetto cui solo succesivamente è stata posta diagnosi d’infezione da SAR-CoV-2.